IL NOSTRO ORIONE – Acromegalia

Questo è il primo caso clinico che presentiamo sul sito sotto forma di articolo e vorrei spendere due parole introduttive. La settimana scorsa vi abbiamo salutato con la foto del nostro Orione e con un po’ di mistero. Il nostro intento, con questa piccola presentazione, è quello di presentarvi il nostro paziente, ma in primis il nostro amico, raccontarvi la sua storia, informarvi dell’esistenza di alcune patologie particolari e magari aiutare altri gatti nelle sue condizioni. Partiamo dall’inizio.

Il nostro Orione è un bel micio di 12 anni, un maschietto castrato, che la proprietaria ci ha portato in visita perché beve e urina tanto. La signora ci ha detto anche che ha sempre fame, mangia di continuo, ma non ingrassa. Dopo un primo esame fisico, abbiamo svolto gli esami completi del sangue e delle urine: entrambi i testi hanno mostrato glucosio alto. La diagnosi è di diabete mellito. Abbiamo quindi iniziato la terapia con la somministrazione di insulina sottocute ogni 12 ore e il cambio alimentare con dieta dedicata. La gestione del diabete è lunga, richiede continui controlli seriali degli zuccheri nel sangue e continui aggiustamenti della dose di insulina. Abbiamo iniziato con la dose minima terapeutica andando ad aumentarla piano piano, ma la glicemia restava sempre alta. Appurato che l’insulina veniva somministrata nei tempi e nei modi corretti, probabilmente quel tipo di insulina veterinaria non era adatta per Orione. Abbiamo concordato con la proprietaria di cambiarla utilizzando l’alternativa utilizzata in Medicina Umana, l’insulina Lantus, e di ripartire da zero, con 1 unità mattina e sera sottocute, ripetendo le curve glicemiche ogni 10 giorni. Dopo altri mesi di monitoraggi e il raggiungimento di 7 unità di insulina mattina e sera, abbiamo compreso che il problema non era il diabete in sé, ma il diabete era il sintomo di qualcos’altro. A questo punto, escluse infezioni, tumori occulti o altre patologie concomitanti, una causa di resistenza nei confronti dell’insulina poteva essere determinata da una malattia chiamata acromegalia e per poterla confermare abbiamo richiesto al nostro laboratorio esterno la misurazione di un parametro chiamato InsulineLikeGrowFactor1 IGF-1. Dopo pochi giorni il risultato: livelli di IGF-1 altissimi hanno confermato che Orione ha l’acromegalia.

COS’E’ L’ACROMEGALIA?

Si tratta di una patologia caratterizzata dall‘aumento della secrezione dell’ormone della crescita GH da parte di un tumore benigno dell’ipofisi, una ghiandola del cervello. L’ormone GH ha un potente effetto di insulino resistenza, ovvero più GH c’è in circolo, più insulina mi serve per abbassare gli zuccheri. Oltre ai classici sintomi del diabete (beve molto, urina molto, mangia ma non ingrassa, ecc…), si può osservare un aumento di dimensione della testa e delle zampe e uno spostamento in avanti della mandibola, definito prognatismo. La conferma della patologia si ha tramite il dosaggio dell’IGF-1 e con una risonanza che metterà in evidenza l’adenoma. La terapia è volta principalmente al controllo del diabete tramite terapia insulinica, ma è possibile rimuovere l’ipofisi con un intervento chirurgico molto delicato, definito ipofisectomia, oppure ridurre l’adenoma tramite radioterapia. La radioterapia ha successo nel 70 – 80% dei casi, ma potrebbero presentarsi recidive. L’ipofisectomia (rimozione totale dell’ipofisi e del tumore) ovviamente ha successo nel 100% dei casi, ma l’animale poi ha la necessità di ricevere gli ormoni che erano prodotti dall’ipofisi stessa per il resto della vita (vasopressina, levotiroxina, cortisone acetato). L’acromegalia’ un problema cronico che richiederà aumenti di insulina e controlli scanditi nel tempo. Le complicazioni più frequenti sono sintomi neurologici conseguenti all’espansione del tumore ipofisario o problemi cardiaci.

L’ipofisi è il centro di comando del sistema ormonale: comunica continuamente con tiroide, pancreas, ovaie, testicoli, surreni, ecc. per regolare la loro attività.

Il diabete mellito è una patologia che richiede pazienza, tempo e controlli costanti dell’animale, sia del cane sia del gatto. Bisogna considerare che in alcuni gatti il diabete mellito può andare in remissione, quindi guarire, oppure essere causato, come in questo caso, dall’acromegalia. I controlli, la comunicazione e il rapporto stretto veterinario – paziente – cliente sono fondamentali per la riuscita della terapia.

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