IL NOSTRO JACK – Ostruzione uretrale

Jack è un gatto maschio castrato di 7 anni. La proprietaria ci ha telefonato preoccupata, dicendoci che il gatto non stava bene, era molto addolorato, miagolava continuamente, se tentava di prenderlo in braccio s’irrigidiva e vomitava. Durante la visita il micio era molto nervoso e infastidito, alla palpazione dell’addome la vescica si percepiva molto bene: repleta, tesa e dura. All’ecografia vi era la presenza all’interno della vescica di materiale iperecogeno compatibile verosimilmente con cristalli. il quadro clinico suggeriva una ostruzione uretrale. Abbiamo dapprima eseguito gli esami del sangue completi con elettroliti, che hanno mostrato una sofferenza dei reni, e successivamente, in sedazione, abbiamo applicato un catetere vescicale per rimuovere l’ostruzione e permettere alla vescica di svuotarsi. All’esame delle urine c’erano moltissimi globuli rossi e cristalli di struvite. Jack è rimasto ricoverato una notte, durante la quale ha sempre tenuto applicato il catetere urinario, per poi essere dimesso il giorno successivo con le sue terapie da proseguire a casa.

PARLIAMO DI FLUTD (FELINE LOW URINARY TRACT DESEASE)

Con questo termine raggruppiamo un insieme di patologie delle basse vie urinarie che colpiscono i gatti, caratterizzate da difficoltà e dolore a urinare, aumento della frequenza dell’urinazione e presenza di sangue: cistite idiopatica, calcolosi vescicale, infezioni batteriche, problemi comportamentali e stress, neoplasie. In alcuni casi di FLUTD possiamo avere un’ostruzione completa dell’uretra.

COS’E’ L’OSTRUZIONE URETRALE? COME AVVIENE?

L’ostruzione uretrale è una patologia a carattere acuto, da trattare con urgenza, che consiste nell’impossibilità per il paziente di urinare. E’ una patologia che, se non trattata, può portare a grave insufficienza renale, rottura della vescicale, coma e morte del soggetto. Sono maggiormente colpiti i gatti maschi castrati, che conducono una vita sedentaria, sovrappeso o obesi, con presenza di dolori osteoarticolari, animali che vivono in situazioni di sovraffollamento, con poche lettiere a disposizione o lettiere spesso sporche. I sintomi sono molteplici: anoressia, vomito, irrequietezza, dolore all’addome, tentativi di urinare in lettiera mantenendo la posizione per diversi minuti, ma senza successo, fino alla depressione, uremia e coma. La maggior parte delle volte il problema è provocato da infezioni del tratto urinario e da cristalli: i cristalli (di ossalato di calcio o più frequentemente nel gatto di struvite), i globuli rossi, i batteri, le cellule epiteliali della vescica si conglomerano a creano dei “tappi” che occludono l’uretra.

COME SI RISOLVE L’OSTRUZIONE URETRALE?

L’ostruzione uretrale si risolve tramite cateterizzazione della vescica in sedazione. Prima, però, è necessario eseguire gli esami del sangue completi per valutare la funzionalità renale e misurare gli elettroliti, in quanto, una situazione di iperkaliemia (ovvero aumento del potassio nel sangue) può comportare tachiaritmie e complicare la sedazione. Una volta sondata la vescica, va raccolto un campione di urine per l’analisi del sedimento. Non eseguiamo lo stick perché l’abbondante presenza di sangue ne altererebbe i risultati (per saperne di più guarda il video completo sulla nostra pagina facebook –> come si fa…L’esame delle urine). Una volta disostruita l’uretra e lavata la vescica con fisiologica sterile, il paziente va ricoverato e va eseguita la fluidoterapia di supporto, con antibiotico e antidolorifico, lasciando il catetere urinario in sede.

PER QUANTO TEMPO IL PAZIENTE DEVE TENERE IL CATETERE URINARIO?

Dipende dalla gravità dell’ostruzione e dalle condizioni cliniche dell’animale. Alcuni testi riportano di rimuoverlo dopo 24-48 ore, altri, solo quando la concentrazione delle urine ritorna a essere fisiologica. Noi ci basiamo sulla clinica e sulla risposta del paziente: se dopo la disostruzione le urine si presentano fin da subito chiare, rimuoviamo il catetere dopo 24-48 ore, se invece le urine restano molto rosse, i reni hanno sofferto molto e le condizioni sono critiche, lo lasciamo in sede più giorni.

CI POSSONO ESSERE RECIDIVE?

, anche nel lungo periodo. Alcuni fattori di rischio sono: i cambi di stagione, la stagione invernale, (quando il gatto beve meno), situazioni stressanti (cambio casa, introduzione di un nuovo animale, perdita del proprietario) e il cambio alimentare. Per ridurre i rischi, consigliamo un attento monitoraggio ed esami delle urine a cadenza precisa durante l’anno. In caso di ostruzioni croniche, è consigliato l’intervento chirurgico di uretrostomia perineale. Di fronte a cristalli di grandi dimensioni o di calcoli importanti e composti da ossalato di calcio la terapia medica per la loro dissoluzione non è efficace e si rende necessaria la cistotomia (ovvero l’apertura della vescica).

IN COSA CONSISTE LA TERAPIA DOPO CATETERISMO?

La terapia è volta a ridurre il rischio di recidive. L’obiettivo è di variare la composizione dell’urina in modo da disciogliere i cristalli presenti e prevenirne la ricomparsa, risolvere l’infezione in atto, favorire l’assunzione di acqua e quindi la diluizione dell’urina promuovendo la diuresi, proteggere e rigenerare l’endotelio vescicale. S’imposta una terapia antibiotica e antinfiammatoria, accompagnata da una dieta specifica urinary, preferibilmente umida (le scatolette contengono l’80% di acqua) per il periodo di cura e fino alle successive indicazioni del Veterinario. Dopo 15 giorni di trattamento, facciamo un esame delle urine di controllo. In base ai risultati, decidiamo se e come variare la terapia.

Non dimentichiamoci di trattare anche i fattori aggravanti:

  • stress
  • obesità
  • dolori osteoarticolari

Consigli per far assumere più acqua al gatto:

  • dieta umida
  • libero accesso all’acqua, anche da lavandini, bidet, bicchieri
  • uso di fontanelle d’acqua
  • bagnare le crocchette
  • diluire l’umido con dell’acqua
  • usare l’acqua del tonno al naturare per insaporire il cibo

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