COS’E’ LA LEISHMANIOSI CANINA?
La leishmaniosi è una patologia causata da un parassita protozoo flagellato trasmesso tramite puntura da parte dei flebotomi o pappataci, insetti simili a zanzare ma di dimensioni più piccole. Questo parassita invade i macrofagi, un tipo particolare di globuli bianchi e, grazie a questi, riesce a diffondersi in varie parti dell’organismo. Il flebotomo che effettua un pasto di sangue su un cane infetto si infetta a sua volta ed è in grado di trasmettere la leishmaniosi ad altri cani al pasto di sangue successivo. Il tempo di incubazione di questo parassita può essere molto lungo, varia da 1 mese a 7 anni. Una volta che il cane è stato infettato possono succedere due cose: o il sistema immunitario riesce a tenere sotto controllo l’infezione per anni, se non addirittura a portare a una guarigione (risposta immunitaria cellulo-mediata, risposta del sistema immunitario sostenuta dalle cellule), oppure si instaura una risposta del tipo “umorale”, ovvero verranno prodotti degli anticorpi contro la leishmania, che però non saranno in grado di contenere o risolvere l’infezione, ma che al contrario andranno a formare degli immunocomplessi, l’unione tra anticorpo e protozoo, i quali provocheranno i classici sintomi legati alla leishmaniosi: vasculiti, zoppie, febbre, problemi oculari, problemi renali, ecc…
E’ PRESENTE ANCHE IN EMILIA-ROMAGNA?
Nonostante sia storicamente considerata una malattia diffusa nel centro-sud Italia, la Leishmania attualmente è stata frequentemente riscontrata anche nel Nord Italia, compresa l’Emilia-Romagna. La causa è l’aumento della temperatura atmosferica che favorisce la presenza del flebotomo, il quale trasmette la malattia. Un altro fattore di diffusione è lo spostamento di cani infetti da zone endemiche verso tutta la nazione.

QUALI SONO I SINTOMI?
I sintomi sono vari, possono essere lievi o addirittura assenti fino a molto gravi. I più diffusi sono:
- Aumento di volume dei linfonodi (linfoadenomegalia)
- Alterazioni cutanee: soprattutto del muso, intorno agli occhi e delle orecchie (dermatite erosiva/ulcerativa, dermatite esfoliativa, dermatite nodulare, papulosa e pustolosa)
- Unghie che crescono molto velocemente (onicogrifosi)
- Naso che si inscurisce o sbiadisce (ipercheratosi e/o depigmentazione nasale)
- Zoppia a causa di artriti (poliartrite)
- Problemi oculari (blefarite, congiuntivite, cheratocongiuntivite, uveite anteriore)
- Sangue dal naso (epistassi)
- Sintomi neurologici
- Insufficienza renale
COME POSSO SCOPRIRE SE IL MIO CANE E’ INFETTO?
Il primo test da fare è un test rapido che è possibile svolgere in clinica con un semplice prelievo di sangue. Se questo risulta negativo è molto probabile che il cane non abbia la leishmaniosi, se invece risulta positivo bisogna proseguire con le indagini diagnostiche per confermare e stadiarie la malattia, valutarne la gravità per impostare una giusta terapia. In caso di positività si prosegue quindi con la ricerca degli anticorpi nel sangue del cane contro la Leishmania e loro quantificazione (IFI immunofluorescenza indiretta associata a elettroforesi sierica). A questi test è sempre raccomandato associare gli esami del sangue e delle urine per controllare la funzionalità degli organi interni. È possibile inoltre ricercare il parassita nei linfonodi tramite citologico per ago infissione oppure a livello di midollo osseo.
IL CANE PUO’ GUARIRE?
È molto raro che l’animale guarisca dall’infezione, ma con la giusta terapia si tengono sotto controllo i sintomi, garantendo al paziente una buona qualità della vita.
È necessario, però, monitorare frequentemente il cane con esami del sangue e delle urine per controllare lo stato della malattia e aggiustare la terapia, se necessario.
COSA CONSIGLIAMO DI FARE?
Dato l’aumento di casi di leishmaniosi in Emilia-Romagna vi consigliamo di:
- Effettuare il test di screening quando portate il vostro animale in clinica. Basterà un prelievo di una piccola quantità di sangue e 20 minuti di attesa. È fortemente consigliato se avete frequentato con il vostro cane le zone costiere del centro-sud Italia.
- Se il test risulta negativo consigliamo di effettuare la vaccinazione per la Leishmaniosi, la quale verrà ripetuta annualmente.
- Non consigliamo di fare il vaccino senza aver fatto prima il test di screening.
- Effettuare correttamente i trattamenti repellenti antiparassitari (pipette o pastiglie).
- Evitare di lasciare all’esterno il cane durante il crepuscolo, momento di maggior attività del flebotomo.
ANCHE I GATTI POSSONO AMMALARSI DI LEISHMANIOSI?
Anche il gatto può ammalarsi di leishmaniosi, ma spesso le infezioni sono subcliniche, non manifestano sintomi, inoltre il sistema immunitario del gatto risponde in maniera più efficace all’infezione rispetto al cane. Questo porta a una sottostima nella diagnosi di leishmaniosi felina, quando invece il numero di casi presenti sul territorio possono essere paragonati a quelli della controparte canina. La diagnosi si esegue, come per il cane, tramite prelievo di sangue. Sono ancora pochi gli studi riguardanti la terapia della leishmaniosi felina e pertanto si utilizzano i protocolli della specie canina in maniera empirica.
LA STORIA DI ESTER

Ester è un Dobermann di 3 anni e mezzo che è stato da poco adottato da un canile in Puglia. I proprietari ci riportano che in canile era stato eseguito un test rapido per la Leishmaniosi risultato positivo e per questo motivo gli era stata prescritta una terapia con allopurinolo. A questo punto dobbiamo valutare la gravità della patologia. Abbiamo fatto gli esami del sangue e delle urine per accertarci che la Leishmania non avesse iniziato a danneggiare alcuni organi, e abbiamo inviato un campione di sangue a un laboratorio per fare la conta degli anticorpi (IFI). Durante l’iter terapeutico abbiamo riscontrato cristalli di xantina nelle urine, che sono un possibile effetto indesiderato della terapia con allopurinolo, motivo per cui a Ester è stata prescritta una dieta specifica per cani con Leishmania a basso contenuto di purine. Dovranno essere svolti con regolarità gli esami del sedimento urinario. La terapia è stata modificata, aggiustando il dosaggio dell’allopurinolo e prescrivendo il miltefosina in associazione.
Dopo un mese di terapia il titolo anticorpale di Ester è passato da 1:1240 a 1:320, indicativo di una buona risposta ai farmaci. Il cane ha inoltre preso peso, passando da 24 kg a 29 kg.
LA STORIA DI BUDDY

Buddy è un meticcio di poco più di anno adottato dalla Sicilia. Il suo proprietario lo ha portato in visita diverse volte perché zoppicava in modo intermittente. Alla visita ortopedica non si sono riscontrati problemi ossei, muscolari e tendinei. Alla luce dei sintomi e dell’anamnesi (cane adottato dalla Sicilia) è stato deciso di effettuare un test rapido per la Leishmaniosi, risultato positivo. Infatti, uno dei sintomi di questa malattia può essere un’artrite transitoria e migrante, ovvero che può presentarsi in una zampa diversa nel corso del tempo. Sono stati effettuati degli esami del sangue e delle urine che hanno evidenziato delle alterazioni tipiche in cani con leishmania, ovvero: una lieve anemia, una lieve sofferenza renale (aumento SDMA, proteinuria alle urine) e un aumento delle globuline (reperto di laboratorio tipico in corso di questa patologia).
Anche per Buddy è stato inviato un campione di sangue a un laboratorio per effettuare la conta degli anticorpi (IFI) ed è stata impostata una terapia con allopurinolo e miltefosina. Già dopo qualche giorno dall’inizio della terapia la zoppia è scomparsa senza recidive.
RACCOMANDAZIONI
Nonostante la leishmaniosi sia trasmissibile all’uomo (è una zoonosi) in casi particolari, consigliamo di non modificare il vostro stile di vita e la tranquillità familiare, questo perché il vostro non sarà sicuramento l’unico cane infetto sul territorio e soprattutto molti animali selvatici sono portatori asintomatici. Per cui avere un cane con Leishmania non aumenta le probabilità di ammalarsi.
Per prevenire qualsiasi tipo di trasmissione consigliamo però di effettuare il trattamento repellente antiparassitario, non solo in primavera-estate, ma durante tutto l’anno nei cani positivi alla leishmania e ad eventuali cani conviventi.
Potrebbe essere anche il caso di Maya? Grazie
Wainer Cerè Cell. 3356666758 Fax 051797996 wainercere@gmail.com immobiliareportoverde@gmail.com
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